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Il vino in cantina. Quante bottiglie conservare freccevenerdì 28 dicembre 2012 


Per organizzare al meglio la cantina è necessario suddividere i vini in modo che possano essere trovati con una certa facilità. L’errore che si riscontra con maggiore frequenza è quello di disporre i vini alla rinfusa, in base all’ordine con il quale sono arrivati in cantina, per poi scordarsi con il passare del tempo, dell’esistenza di una determinata partita di vino che semmai si trova nascosto dietro a bottiglie usate con minor frequenza. Queste dimenticanze possono costare care, perché lasciare avvizzire dei vini che andrebbero consumati subito o nel giro di un anno al massimo, è un vero peccato.

Per facilitare la ricerca negli scaffali, i vini andrebbero  suddivisi più o meno in questo modo:

  • vini bianchi nazionali
  • vini bianche esteri
  • vini rossi nazionali
  • vini rossi esteri
  • spumanti nazionali
  • champagnes

Va considerata anche la possibilità di conservare in cantina vini speciali, liquori o aperitivi e pertanto questi andranno suddivisi in questo modo:

  • aperitivi nazionali o esteri
  • liquori nazionali o esteri
  • vini da dessert nazionali ed esteri

Volendo essere pignoli potrebbe risultare utile tenere anche una sorta di registro di carico e scarico, ma questa è una soluzione veramente per  i più ordinati, per coloro che vogliono conoscere in qualsiasi momento la disponibilità della cantina.
vediamo adesso di stabilire dei criteri proporzionali. Prendiamo in considerazione una cantina di piccole dimensioni, adatta ad una famiglia di persone che non bevono vino tutti i giorni, per cui 100 bottiglie potrebbero essere una dotazione più che sufficiente. Ovviamente, partendo da questo esempio, è facile, facendo una semplice proporzione, aumentare la dotazione in base alle varie necessità.

Come suddividere le bottiglie in modo da non avere degli squilibri specifici? Ebbene, tenendo conto delle occasioni medie di consumo, si potrebbe procedere in questo modo:

  • vini spumanti o champagnes – 5 bottiglie
  • vini bianchi – 35 bottiglie
  • vini rossi leggeri – 40 bottiglie
  • vini rossi invecchiati – 15 bottiglie
  • vini da dessert – 5 bottiglie

Naturalmente, secondo le preferenze si possono effettuare alcuni aggiustamenti, dovuti anche alle circostanze e alle ricorrenze previste nell’anno. Per esempio, durante la stagione fresca o fredda  vengono maggiormente utilizzati i vini rossi, anche invecchiati, mentre durante l’estate la preferenza va al vino bianco. Quando si avvicinano i periodi delle feste, in particolar modo verso fine anno, conviene aumentare la scorta degli spumanti.

Dalla cantina tipo di 100 unità di vino abbiamo escluso i liquori, gli aperitivi  e le altre bevande in genere. Questo tipo di provviste dipende, ovviamente, dai gusti personali dal momento che c’è chi in cantina vuole solo il vino e chi invece vuole  riservare uno spazio alla scorta dei liquori. In tutti i casi, questi ultimi non sno d’intralcio in cantina, anzi l’arricchiscono, per cui ci si potrebbe regolare in questo modo:

  • liquori da fine pasto – 5 bottiglie
  • vermut e aperitivi pronti – 5 bottiglie
  • cocktails pronti – 5 bottiglie
  • birre: in base al consumo e all’uso che se ne fa

In tutti i casi, è meglio mantenere separato questo reparto in cantina in modo da evitare possibili confusioni.
Una buona cantina deve essere sempre equilibrata e variata, ovviamente sempre tenendo conto delle preferenze di ciascuno. Non di rado certi appassionati che amano particolarmente un determinato vino, riempiono la cantina solo di quel prodotto trascurando anche altri vini di pregio o anche di tipo diverso che potrebbero tornare utili in particolari occasioni. La cantina esige una varietà di temi e una certa dose di fantasia, per avere anche il piacere di bere ogni tanti vini sconosciuti o bevuti solo saltuariamente.

Le frasi che spesso si sentono come ad esempio “non tengo in cantina vini bianchi perché non mi piacciono”, oppure “detesto i vini rossi, ho solo vini bianchi” è in sostanza una manifestazione di egoismo, in particolar modo se si hanno spesso persone a pranzo, costretti  per tutto il pasto a bere un solo tipo di vino per il quale semmai non hanno molta simpatia.


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Per organizzare al meglio la cantina è necessario suddividere i vini in modo che possano essere trovati con una certa facilità. L’errore che si riscontra con maggiore frequenza è quello di disporre i vini alla rinfusa, in base all’ordine con il quale sono arrivati in cantina, per poi scordarsi con il passare del tempo, dell’esistenza di una determinata partita di vino che semmai si trova nascosto dietro a bottiglie usate con minor frequenza. Queste dimenticanze possono costare care, perché lasciare avvizzire dei vini che andrebbero consumati subito o nel giro di un anno al massimo, è un vero peccato.

Per facilitare la ricerca negli scaffali, i vini andrebbero  suddivisi più o meno in questo modo:

  • vini bianchi nazionali
  • vini bianche esteri
  • vini rossi nazionali
  • vini rossi esteri
  • spumanti nazionali
  • champagnes

Va considerata anche la possibilità di conservare in cantina vini speciali, liquori o aperitivi e pertanto questi andranno suddivisi in questo modo:

  • aperitivi nazionali o esteri
  • liquori nazionali o esteri
  • vini da dessert nazionali ed esteri

Volendo essere pignoli potrebbe risultare utile tenere anche una sorta di registro di carico e scarico, ma questa è una soluzione veramente per  i più ordinati, per coloro che vogliono conoscere in qualsiasi momento la disponibilità della cantina.
vediamo adesso di stabilire dei criteri proporzionali. Prendiamo in considerazione una cantina di piccole dimensioni, adatta ad una famiglia di persone che non bevono vino tutti i giorni, per cui 100 bottiglie potrebbero essere una dotazione più che sufficiente. Ovviamente, partendo da questo esempio, è facile, facendo una semplice proporzione, aumentare la dotazione in base alle varie necessità.

Come suddividere le bottiglie in modo da non avere degli squilibri specifici? Ebbene, tenendo conto delle occasioni medie di consumo, si potrebbe procedere in questo modo:

  • vini spumanti o champagnes – 5 bottiglie
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  • vini rossi invecchiati – 15 bottiglie
  • vini da dessert – 5 bottiglie

Naturalmente, secondo le preferenze si possono effettuare alcuni aggiustamenti, dovuti anche alle circostanze e alle ricorrenze previste nell’anno. Per esempio, durante la stagione fresca o fredda  vengono maggiormente utilizzati i vini rossi, anche invecchiati, mentre durante l’estate la preferenza va al vino bianco. Quando si avvicinano i periodi delle feste, in particolar modo verso fine anno, conviene aumentare la scorta degli spumanti.

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  • liquori da fine pasto – 5 bottiglie
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  • cocktails pronti – 5 bottiglie
  • birre: in base al consumo e all’uso che se ne fa

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Una buona cantina deve essere sempre equilibrata e variata, ovviamente sempre tenendo conto delle preferenze di ciascuno. Non di rado certi appassionati che amano particolarmente un determinato vino, riempiono la cantina solo di quel prodotto trascurando anche altri vini di pregio o anche di tipo diverso che potrebbero tornare utili in particolari occasioni. La cantina esige una varietà di temi e una certa dose di fantasia, per avere anche il piacere di bere ogni tanti vini sconosciuti o bevuti solo saltuariamente.

Le frasi che spesso si sentono come ad esempio “non tengo in cantina vini bianchi perché non mi piacciono”, oppure “detesto i vini rossi, ho solo vini bianchi” è in sostanza una manifestazione di egoismo, in particolar modo se si hanno spesso persone a pranzo, costretti  per tutto il pasto a bere un solo tipo di vino per il quale semmai non hanno molta simpatia.


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